Primatae
Kali Yuga
IN TUTTI I NEGOZI DIGITALI DAL 20 SETTEMBRE
https://lnk.to/KaliYuga
Incluso nel primo EP “Radiomente” in versione live acustica, “Kali Yuga” - il nuovo singolo del cantautore livornese Primatae – prende vita, con il contributo della band, riarrangiato ed adattato anche come testo, in una versione in studio che è espressione dei vari linguaggi e delle diverse influenze musicali a background dei componenti del gruppo, che derivano dal Jazz e dallo studio della musica classica in conservatorio, ma soprattutto dall’amore per il palco e della sua “sudata” efficienza.
Il brano racconta, in chiave moderna, il periodo denominato “Kali Yuga” dai testi vedici indiani.
Un’era dove il materialismo la fa da padrone e dove la spiritualità perde completamente di significato. Il successo, l’individualismo e la smania del podio, dell'essere sempre in cima a qualcosa, prevale su tutto.
Vorrebbe in chiave aspra, pur mantendendo la sagacia, rappresentare l’ansia che ci caratterizza sempre più: come se alla fine, stare sempre sull’attenti, servisse realmente a qualcosa.
<<Rendiamoci conto che facciamo parte di un disegno molto più grande di noi.
Anche meno... no!?>>.
Per Primatae, che “nasce” dall’esigenza di raccontare storie ed esprimere emozioni il meno autoreferenzialmente possibili: <<Viviamo in una società da podio e il racconto del singolo che si erge a primo classificato in tutto è faticoso e lascia il tempo che trova. Un momento storico ideale per divagare su scritti antichi, come a ribadirci che siamo proprio “duri” di comprendonio e difficili da migliorare.
Un'involuzione rischiosa, che nonostante sia stata predetta millenni fa, non ci ha permesso di cogliere la palla al balzo, anzi, in tutto questo tempo invece di migliorarci, ci ha fatto regredire>>.
<<Ma come siamo cosmici
Viviamo sulla luna
Intanto il mondo muore ma qua
Freddo glaciale
Non credo se non vedo
Campagna elettorale>>
L'autore originale, Carlo Minuti (Primatae), con l'ausilio nell'arrangiamento di Daniele Catalucci (bassista dei Virginiana Miller) che ne firma la produzione artistica, si è avvalso di tutta la band per cucire su misura un nuovo abito al brano – registrato al Bigwave studio – che vede, oltre allo stesso Daniele Catalucci al basso elettrico, anche Diego Caroppo alla batteria e alla drum machine; Francesco Maria Saporito alle tastiere e al sinth; Gabriele de Pasquale alle chitarre e naturalmente Primatae, alla voce e affiancato ai cori da Adria Doria.
Primatae prende forma a da Carlo Minuti () che inizia a toccare gli strumenti musicali verso i 12 anni.
Il basso elettrico lo scopre a casa del padre, quando ne compie 14 ed inizia subito a studiarlo in accademia.
A 21 anni è al Conservatorio di Musica Classica Mascagni di Livorno, dove inizia con il contrabbasso, per poi passare al Conservatorio di Musica Jazz a Siena a 26.
Oggi ne ha 30 e fa il cantautore.
Ha sempre suonato in band ed appena la tecnica glielo ha permesso, ha iniziato a suonare attivamente come turnista in diverse formazioni, dalle orchestre jazz alle band latino americane, passando per progetti musicali "su chiamata" che hanno spaziato dal rock al reggae, finanche sfiorando la musica commerciale ed autoriale.
Insegnante di basso elettrico, ha composto per quattro anni anche musiche da cinema e colonne sonore per videogiochi e pubblicità.
Carlo Minuti è anche un fonico (Accademia Big Wave, certificata Steinberg) perché sentiva l'esigenza di capire il funzionamento del suono e completare il cerchio, stando anche dall'altra parte del palco.
Engine Records
Kali Yuga
IN TUTTI I NEGOZI DIGITALI DAL 20 SETTEMBRE
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Incluso nel primo EP “Radiomente” in versione live acustica, “Kali Yuga” - il nuovo singolo del cantautore livornese Primatae – prende vita, con il contributo della band, riarrangiato ed adattato anche come testo, in una versione in studio che è espressione dei vari linguaggi e delle diverse influenze musicali a background dei componenti del gruppo, che derivano dal Jazz e dallo studio della musica classica in conservatorio, ma soprattutto dall’amore per il palco e della sua “sudata” efficienza.
Il brano racconta, in chiave moderna, il periodo denominato “Kali Yuga” dai testi vedici indiani.
Un’era dove il materialismo la fa da padrone e dove la spiritualità perde completamente di significato. Il successo, l’individualismo e la smania del podio, dell'essere sempre in cima a qualcosa, prevale su tutto.
Vorrebbe in chiave aspra, pur mantendendo la sagacia, rappresentare l’ansia che ci caratterizza sempre più: come se alla fine, stare sempre sull’attenti, servisse realmente a qualcosa.
<<Rendiamoci conto che facciamo parte di un disegno molto più grande di noi.
Anche meno... no!?>>.
Per Primatae, che “nasce” dall’esigenza di raccontare storie ed esprimere emozioni il meno autoreferenzialmente possibili: <<Viviamo in una società da podio e il racconto del singolo che si erge a primo classificato in tutto è faticoso e lascia il tempo che trova. Un momento storico ideale per divagare su scritti antichi, come a ribadirci che siamo proprio “duri” di comprendonio e difficili da migliorare.
Un'involuzione rischiosa, che nonostante sia stata predetta millenni fa, non ci ha permesso di cogliere la palla al balzo, anzi, in tutto questo tempo invece di migliorarci, ci ha fatto regredire>>.
<<Ma come siamo cosmici
Viviamo sulla luna
Intanto il mondo muore ma qua
Freddo glaciale
Non credo se non vedo
Campagna elettorale>>
L'autore originale, Carlo Minuti (Primatae), con l'ausilio nell'arrangiamento di Daniele Catalucci (bassista dei Virginiana Miller) che ne firma la produzione artistica, si è avvalso di tutta la band per cucire su misura un nuovo abito al brano – registrato al Bigwave studio – che vede, oltre allo stesso Daniele Catalucci al basso elettrico, anche Diego Caroppo alla batteria e alla drum machine; Francesco Maria Saporito alle tastiere e al sinth; Gabriele de Pasquale alle chitarre e naturalmente Primatae, alla voce e affiancato ai cori da Adria Doria.
Primatae prende forma a da Carlo Minuti () che inizia a toccare gli strumenti musicali verso i 12 anni.
Il basso elettrico lo scopre a casa del padre, quando ne compie 14 ed inizia subito a studiarlo in accademia.
A 21 anni è al Conservatorio di Musica Classica Mascagni di Livorno, dove inizia con il contrabbasso, per poi passare al Conservatorio di Musica Jazz a Siena a 26.
Oggi ne ha 30 e fa il cantautore.
Ha sempre suonato in band ed appena la tecnica glielo ha permesso, ha iniziato a suonare attivamente come turnista in diverse formazioni, dalle orchestre jazz alle band latino americane, passando per progetti musicali "su chiamata" che hanno spaziato dal rock al reggae, finanche sfiorando la musica commerciale ed autoriale.
Insegnante di basso elettrico, ha composto per quattro anni anche musiche da cinema e colonne sonore per videogiochi e pubblicità.
Carlo Minuti è anche un fonico (Accademia Big Wave, certificata Steinberg) perché sentiva l'esigenza di capire il funzionamento del suono e completare il cerchio, stando anche dall'altra parte del palco.
Engine Records
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