“La continua ricerca di un punto fermo, la stabilità emozionale tanto agognata. Leggere ed entrare dentro queste parole , dentro questo testo, è un salto nel vuoto, come fare bungee jumping. Una continua e rapidissima evoluzione ed una visione di tutto ciò che accade attorno a chi scrive. Si passa, leggendo il testo, da situazioni e momenti percepiti in modo più frenetico e convulso, a momenti più distesi, più rilassati e rilassanti. Il brano nonostante possa sembrare cupo, triste, è un evolversi positivo di tutto ciò che accade attorno e che vive in quel momento l’autore, sfiorando a volte il paradosso. Questo è il motivo per cui il titolo del brano è “QUASI niente di reale”. L’autore, nonostante le molte negazioni iniziali presenti in ogni frase, dettate anche da un senso ritmico, è guidato dall’affrontare tutto ciò che accade in maniera estremamente positiva, destinata, come si capisce leggendo l’ultima frase del testo, ad un’evoluzione. “MA CI SONO STORIE DA CAMBIARE, PERCHÉ NON C’È QUASI NIENTE DI REALE”.
Donatello Ciullo