FIORELLA MANNOIA
In gara al 74° Festival di Sanremo con
“Mariposa”
Per l’artista si apre sul palco dell’Ariston un indimenticabile anno di festeggiamenti
Si apre sul palco del 74° Festival di Sanremo un anno speciale e pieno di musica per Fiorella Mannoia. L’artista è per la sesta volta in gara all’Ariston con un brano - Mariposa – di cui firma in prima persona il testo insieme a Cheope e Carlo Di Francesco – che racchiude un messaggio per lei particolarmente importante e che porta avanti con impegno in ogni occasione: l’orgoglio di essere donna.
Con le musiche di Carlo Di Francesco, Federica Abbate e Mattia Cerri, Mariposa è un vero e proprio manifesto di donne. Fiorella canta le voci di ognuna di loro, nel tempo, nella storia, nel sentimento e nel mistero, raccontandole nella loro libertà, forza, dolore, gioia, amore… Tutti gli opposti delle donne vivono con orgoglio in questa canzone e si uniscono tra i versi gridando insieme l'identità eterna e inviolabile di ciascuna.
Sanremo rappresenta una prima importantissima tappa per Fiorella Mannoia in questo 2024 così speciale: ad aprile l’artista spegnerà 70 candeline ed è pronta a festeggiare questo traguardo nella dimensione per lei più naturale, sul palco, con tante sorprese e con un nuovo importante progetto live che la vedrà protagonista.
Per Fiorella Mannoia si tratta della sesta partecipazione in concorso a Sanremo, a sette anni di distanza dalla partecipazione con “Che sia benedetta”, seconda classificata nel 2017. La prima volta all’Ariston risale al 1981 quando si esibisce in gara con il brano “Caffè nero bollente”. La seconda è nel 1984 con “Come si cambia” che la consacra a tutti gli effetti come straordinaria interprete. Il 1987 è l’anno di “Quello che le donne non dicono”, brano scritto da Enrico Ruggeri, il primo tra i grandi cantautori a credere in lei inaugurando quel percorso musicale che da sempre la caratterizza, con cui vince il premio della critica che si aggiudica anche al Festival del 1988, grazie ad un altro incontro importante, quello con Ivano Fossati che scrive per lei “Le notti di maggio”.
Annalisa Di Rosa