Una sana provocazione su alcune delle tante ipocrisie sociali che talora avvelenano le nostre esistenze, compiuta attraverso una dedica ad un "amico speciale", scomparso prematuramente. Impossibile riassumere tutte le sensazioni che ho riversato in questo brano. Non basterebbero 20 pagine di un libro.
Gli affetti non hanno un solo "volto". E spesso le colpe non appartengono a chi le palesa, ma sono conseguenze di poteri silenti che permeano e corrompono le nostre coscienze. Questa canzone è il mio modo per dirgli che seppur sembrassimo seduti sulle rive opposte del fiume, in realtà eravamo giù, proprio lì, nel mezzo del torbido scorrere di questa vita, dove talvolta le nostre mani si sono strette con sincero affetto.
G.Rappoli
MeltinaRecords