Un pezzo sul selfie senza mai nominare la parola selfie .
"da quando gli obbiettivi fotografici sono diventati di larghissimo consumo e presenti su qualsiasi dispositivo, abbiamo una nuova e gravissima malattia nel mondo. Il diffondersi di Facebook e Instagram ha acutizzato la malattia di cui sopra. Questo pezzo ironizza su un problema serio, anzi serissimo. Una canzone fuoriluogo, forse. Alla voce c’è Caterina Guzzanti che si è prestata con entusiasmo a questo nostro delirio". Lo Stato Sociale
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Lo Stato Sociale sono:
Alberto Cazzola - basso e voce
Lodo Guenzi - chitarra, tastiere e voce
Alberto Guidetti – drum machine e voce
Enrico Roberto – Synth, piano e voce
Francesco Draicchio – Synth, ukulele e voce
PROSSIME DATE:
05/11 Padova - Geox Live Club, Gran Teatro Geox
06/11 Milano - Alcatraz - special guest: Nicolò Carnesi, Piotta & more
08/11 Perugia - Urban Live Music Club
14/11 Bologna - Locomotiv Club SOLD OUT
15/11 Bologna - Locomotiv Club SOLD OUT
16/11 Bologna - Locomotiv Club
22/11 Torino - Hiroshima Mon Amour
28/11 Roma - Ausgang Produzioni c/o Atlantico Live Club
29/11 Brindisi - Dopolavoro
06/12 Firenze - Auditorium Flog
12/12 Catania - Barbara Disco Lab
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IL DISCO:
“L'Italia peggiore” segna il ritorno della band bolognese a poco più di due anni dal fortunato "Turisti della democrazia", dopo un tour di 200 concerti e otto mesi lontani dai palchi. E’ stato anticipato dal singolo “C’eravamo tanto sbagliati” e dal suo successo, capace di raggiungere il primo posto nella classifica italiana.
L’album è uscito il 2 Giugno: una data di uscita scelta non a caso - quella del giorno in cui si celebra la Festa della Repubblica in Italia - ma proprio per il suo significato e le sue forti connotazioni patriottiche, a cui si contrappone, ironia pungente ma nient'affatto avulsa dalla realtà, il titolo del disco: "L'Italia Peggiore". Un titolo che è un po' il filo conduttore dell'album, carico di umorismo critico e sferzante. Un'Italia bacchettata beffardamente per le sue contraddizioni, le sue ipocrisie piccole e grandi.
L’Italia Peggiore ha esordito all’undicesimo posto della classifica FIMI degli album più venduti in Italia, sfiorando per un soffio la top 10, non male per una band indipendente (indipendente la label - Garrincha Dischi - e la distribuzione, Audioglobe) al secondo disco, e senza il supporto dei media radiofonici e televisivi mainstream.
“L'Italia peggiore” è un disco lungo e vario: 14 brani che mostrano l'eclettismo dei cinque componenti della band e del collettivo Garrincha, che vi ha partecipato. C’è più rock che in passato (“Senza macchine che vadano a fuoco”, “La rivoluzione non passerà in tv”, “C’eravamo tanto sbagliati”, “Piccoli incendiari non crescono”, “Io, te e Carlo Marx”) ma c’è anche tanta elettronica (“Il sulografo e la principessa ballerina”, “Linea 30”), c’è il reggae (“La musica non è una cosa seria”) e anche lo Ska (“Forse più tardi un mango adesso”). C’è tutto l’amore per il teatro canzone (“Te per canzone una scritto ho”, “In due è amore in tre è una festa”), c’è un divertissement registrato in presa diretta in un momento di cazzeggio (“Amore Dozzinale”) e poi ci sono due pezzi che raccontano ed ironizzano sul nostro tempo ("Questo è un grande paese", "Instant classic").
In questo secondo album, come sul palco accadeva già da tempo, tutti e cinque i membri della band ci mettono la voce, caratterizzando fortemente ogni momento del disco: Bebo racconta “Linea 30”, Checco canta e suona l’ukulele in “La musica non è una cosa seria”, Albi strilla in “Forse più tardi un mango adesso” e Carota ci mostra il suo bellissimo timbro in “Amore Dozzinale”. Come se non bastasse, altri tre illustri ospiti sono venuti a dar loro una mano: Piotta e Max Collini (Offlaga Disco Pax) in “Questo è un grande paese” e Caterina Guzzanti in “Instant Classic”. La produzione, come per i precedenti lavori, è nelle mani di Matteo Costa Romagnoli, fondatore di Garrincha Dischi e Francesco Brini (Frank Agrario), titolare di Mozzarella Records e da anni collaboratore degli inglesi Swayzak.
Bruno La Corte