Via da me è resistere nel momento in cui non si riesce e a vedere oltre il buio del presente.
L’immobilità si abbatte su chi si sente sfinito, sconfitto, inerme. Ti fa sentire chiuso in uno spazio stretto, una boccia d’acqua dov’è comodo rimanere a fluttuare e tutto quello che c’è al di fuori appare distorto e confuso. Il dolore è un amico a cui ci si abitua, e Il desiderio di rimanere lì dentro con lui è potente, come lo è quello che arrivi qualcuno a smuoverci, a mostrarci un altro punto di vista, a portarci via da noi stessi.
É un desiderio comprensibile chiudere tutto e lasciar spazio alla distruzione quando non si vede nulla di fronte a sé. E quando parte il pensiero di farla finita e continua a girare in testa basta un attimo per accontentarsi: L’idea prende forza, ci fa dimenticare tutto il resto e il peso del mondo diventa insostenibile.
Chiediamo a noi stessi di portarci un momento più in là rispetto a dove siamo, anche solo un secondo più avanti; Potrebbe bastare a tornarne indietro vivi, con la voglia di vivere, insieme a persone che insieme a te sopportano il peso del mondo, più leggero se portato
Insieme.
Donatello Ciullo