Bunya Records
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Authors: Alberto Salerno
Type: Cantautorato
BUZZY LAO

Il cantautore e bluesman piemontese

contro la guerra tra musica e fotografia con

“ZOHRA” - From the River to the Peace,
terzo singolo, da oggi in tutte le piattaforme, e serie fotografica
(disponibile dal 9 luglio) di Buzzy Lao:

“Due storie, due destini e due diversi modi di raccontarli”.

Il brano anticipa il nuovo disco, in uscita nel 2024.

Buzzy Lao contro la guerra in Palestina tra musica e fotografia: il cantautore e chitarrista piemontese, di base a Palermo, lo fa attraverso “ZOHRA” - From the River to the Peace, progetto che comprende un singolo, disponibile da oggi, e una serie fotografica, disponibile dal 9 luglio: “Un filo rosso lega questa avventura alla storia recente di migliaia di vittime in Palestina da un punto di vista personale”. L’artista, infatti, è anche appassionato di fotografia e negli ultimi 9 mesi ha partecipato a tutte le manifestazioni pubbliche in favore del popolo palestinese che si sono svolte a Palermo da ottobre 2023 a giugno 2024 fermando quei momenti nei suoi scatti.

ASCOLTA BRANO

Il nome Zohra, in arabo, racchiude tanti significati legati all’aurora, l’alba e la bellezza, ma che nella nuova canzone del cantautore torinese diventa il nome di una giovane donna musicista in fuga dal suo paese d’origine colpevole di produrre bellezza. La canzone è infatti ispirata da una particolare storia di diaspora contemporanea, si chiama proprio Zohra la prima orchestra femminile afghana, formata da giovani donne musiciste tra i 13 e i 20 anni che hanno dovuto espatriare in seguito alla salita al potere del regime talebano.

Partendo da questa storia Buzzy Lao si è immedesimato nel viaggio che una di queste giovani donne ha dovuto affrontare per sfuggire alla persecuzione in nome della libertà e ha riprodotto le sue emozioni in musica e foto.

Il brano, infatti, è un concentrato di diverse influenze musicali del cantautore torinese che combina le ritmiche Roots Reggae con le sonorità del Blues tradizionale africano. Il brano è ispirato alla storia della prima orchestra femminile afghana che ha dovuto abbandonare il proprio paese a seguito della salita al potere del regime talebano.  

Il secondo album, che ottiene recensioni esaltanti, fonde il Blues, l’Afrobeat e il Reggae contaminati ora dal folk contemporaneo e internazionale di Josè Gonzalez e Micheal Kiwanuka.

Gabriele Lo Piccolo