Classe ‘96, i suoi beat non hanno mai avuto confini
FUDASCA
Il producer italiano che vanta collaborazioni con artisti di tutto il mondo
in radio da venerdì 3 luglio con
“MAKE YOU MINE”
feat. Snøw, Powfu, Rxseboy
Da oggi disponibile la straordinaria versione con
MASSIMO PERICOLO
“MAKE YOU MINE” (https://fudasca.lnk.to/makeyoumineremix) è il singolo che segna il debutto radiofonico di FUDASCA, giovane produttore e compositore italiano, classe 1996.
Il brano, in rotazione da venerdì 3 luglio vede il featuring di Powfu, artista canadese il cui brano “death bed (coffee for your head)”, certificato ORO in Italia, domina da mesi l’airplay e le classifiche digitali, del cantante americano Snøw, che ha collaborato alla hit internazionale di Kina “Get You The Moon” e il rapper americano Rxseboy. Il brano si è arricchito di una nuova versione con Massimo Pericolo, “make you mine (Massimo Pericolo Remix”, da oggi in digitale.
Fudasca, nome d’arte di Simone Eleuteri, compone principalmente con la chitarra o al computer, rimanendo ore e ore a cercare il sound perfetto nella sua piccola casa in provincia di Roma. Ed è proprio davanti allo schermo del computer che iniziano le sue collaborazioni con artisti internazionali: «Un paio di anni fa il proprietario del canale YouTube the bootleg boy mi ha invitato in un gruppo Discord che aveva cantanti e produttori come me, e da lì è partito tutto».
I nuovi suoni di artisti come Drake e nuove voci come PARTYNEXTDOOR e XXXTENTATION, a metà degli anni Zero, danno a Simone l’ispirazione per un sound tutto suo che si unisce alla sua forte inclinazione verso la melodia, nata dalla passione per artisti come Pink Floyd, Phil Collins e Michael Jackson.
La sua musica lo-fi hiphop è una vera e propria necessità: una fuga, quasi una terapia e più di una possibilità.
Fudasca ha una storia da raccontare e un talento che l’ha già portato a far cantare sui suoi beat artisti inglesi e americani come SNØW, o ancora RESIDENT, HASHIR e molti altri artisti di tutto il mondo.
Il fascino della sua musica sta proprio nell’equilibrio dell’imperfezione e della naturalezza.
Chiara Pagura