Esce in radio Venerdì 19 giugno per Rokovoko, il nuovo singolo di Alessandro Ragazzo, "Domani".
Alessandro ama fare festa, ma scrive canzoni tristi.
Nasce e cresce a Marghera, periferia di Venezia, come chitarrista elettrico. Scopre a vent’anni la bellezza della semplicità e, con qualche accordo e delle parole sincere, inizia a scrivere canzoni.
CosiÌ, pubblica 3 Ep in inglese, tra cui uno registrato ai Flux Studios di New York (US), ottenendo ottimi consensi dalla critica. Gli piace raccontare ciò che lo circonda, cose tristi tendenzialmente, ma con romanticismo.
Negli anni, con le sue canzoni è riuscito a condividere il palco con artisti come Giorgio Poi, Galeffi, Generic Animal, Matt Elliott, Hugo Race, L.A. Salami, Aine, Alberto Ferrari e suonare in giro per l’Italia da Roma a Milano, da Bologna a Trieste, arrivando anche a Londra.
Invece, lo scorso Dicembre è uscito il suo singolo “Cado Giù” che lancia il suo nuovo cammino in italiano e che si colloca in VIRAL50 Italia su Spotify.
Alessandro Ragazzo in "Domani" fa una cosa semplicissima: ti prende, ti offre un caffè e una sigaretta e ti racconta di come gli siano andate le cose con quella ragazza che non e più qui.
Con la sincerità di un 25enne di provincia che vuole sfogare i propri drammi amorosi. Il tempo è passato, ma ancora "[...]mi manca tanto come mi sentivo".
Così il racconto si riempie di quotidianità e momenti tanto semplici che non li ricorderesti mai, se non sapessi che non torneranno mai più.E tu risponderai "ti capisco, è capitato anche a me".
Spiega lo stesso Ragazzo : "Ho scritto questo pezzo una domenica mattina in hangover, quando i ricordi sembrano sempre più belli del presente e non basta una giornata di sole per dimenticare tutto".
Il singolo "Domani" è estratto da "Ricordi?", un EP che si compone di 5 canzoni scritte negli ultimi due anni da Alessandro Ragazzo, che ruotano intorno al concetto umano e reale del ricordo come componente emotiva e filtro per interpretare la realtà.
Ed è proprio per questo che il titolo porta il punto interrogativo.
Stefano Predolin