THE STRUTS WITH PARIS JACKSON
"LOW KEY IN LOVE"
RADIO DATE 30/04
DISPONIBILE IN CARTOLINA ANCHE "SOLO EDIT" (SENZA GUITAR SOLO)
La band glam rock britannica dei THE STRUTS torna con un nuovo singolo dal titolo “LOW KEY IN LOVE" con un’ospite davvero d’eccezione PARIS JACKSON.
Il risultato di questa unione è una alchimia straordinaria, uno scambio di voci pieno di sentimento tra la cantautrice e il frontman della band LUKE SPILLER.
Luke Spiller racconta che: “Low Key in Love è stata scritta dopo un appuntamento in un bar di Los Angeles, il Good Times at Davey Wayne's. Quando abbiamo iniziato a riflettere su un duetto ho pensato a quella serata e mi sono ricordato che Paris aveva suonato un set acustico. Qualcosa dentro di me mi ha detto che le cose non avvengono senza una ragione e ho deciso di scriverle. La presenza di Paris dà alla canzone una nuova dimensione, la porta in vita. Lei è meravigliosa, una star”.
Paris, a sua volta, racconta: “ho ascoltato i The Struts la prima volta quando sono andata a vedere i Mötley Crüe suonare a Capodanno allo Staples Center, alcuni anni fa. I ragazzi facevano l’apertura e non avevo idea che sarebbero stati così incredibili. Ho iniziato ad ascoltare la loro musica e ad andare a vederli live e ci siamo tenuti in contatto online. Quando Luke mi ha chiesto di lavorare insieme ho subito detto di sì. È un privilegio e un onore cantare una canzone che so significare molto per Luke, sono grata per questa nostra amicizia che ha dato vita ad un progetto meraviglioso”.
“LOW KEY IN LOVE” è solo l’ultima delle collaborazioni dei THE STRUTS che nel loro ultimo disco “STRANGE DAYS” ospitano una line up di incredibili musicisti. Pubblicato lo scorso ottobre, il terzo disco della band contiene "Another Hit of Showmanship" con le chitarre di Albert Hammond Jr dei The Strokes, "Strange Days" con l’indimenticabile voce della leggenda del pop Robbie Williams, "I Hate How Much I Want You" in collaborazione con Phill Collen e Joe Elliott dei Def Leppard, “Wild Child” con Tom Morello dei Rage Against The Machine.
Eleonora Fusi