Sulle note della nuova e spettacolare produzione di Babilonia, musicista e beatmaker campano, si alternano le voci dell’indomabile Valentina Vignali, dell’esplosiva Faiola e del misterioso rapper Dom Blait. Tre voci diverse, non soltanto nei toni e nei flussi, ma soprattuto nell’esperienza del proprio vissuto, con storie uniche e racconti finanche troppo personali. Fin da subito, il brano trasmette quella serenità amara di chi accetta i propri errori come constatazione di fatto. Errori che vengono raffrontati, con un certo sfogo personale, agli errori che hanno commesso altri. Errori che fanno parte della vita, che non si possono impedire o annullare del tutto, che restano come cicatrici sulla pelle, che appesantiscono positivamente la coscienza, che aiutano a maturare e comprendere la realtà del mondo e delle cose. Errori che portano ad un’evoluzione, voluta o meno, e che cambiano per sempre chi li commette e chi li vive. Definire sé stessi con precisione è già un’impresa titanica, ma definire chi si sarà in futuro è, in un certo senso, una sciocchezza, poiché ogni avvenimento cambia ciò che siamo. Siamo creature dell’evoluzione, in perenne mutamento. Non siamo semplicemente il frutto delle nostre vittorie, ma siamo anche lo specchio dei nostri errori.
Dino Manna