Gabriele, o forse dovrei dire TREDICI, parlaci di te!
“Sono Gabriele Tredici, in arte TREDICI, nato a Pisa il 22/05/1998. Ho sempre avuto passione nei confronti della musica, sia sotto il punto di vista dell’ascolto che dei testi, che nella ricerca di melodie sempre diverse. Mi sono affacciato alla stesura di testi circa un anno e mezzo fa, scrivendo per puro divertimento. In seguito ho pensato di far sì che questa mia passione si trasformasse in progetto e questo singolo è il mio biglietto da visita per ciò che verrà”.
Ciò che io sono è una canzone che nasce da una riflessione del momento dettata dal non ascolto delle proprie necessità personali. Rappresenta un dialogo tra la persona e la coscienza della stessa, tenuta soppressa dalla paura di mostrare a sé stessi le proprie potenzialità ed i propri sogni. In questa canzone c’è una ricerca, quasi necessaria, di quella forza che serve per alzare la testa e guardare oltre un riflesso d’ombra creato attorno a noi. Il testo è frutto di una riflessione avvenuta prima di prendere sonno, come espresso nel ritornello della canzone, e si conclude con una presa di coscienza ed un ascolto più profondo delle proprie necessità.
© Trapano Dischi
www.instagram.com/gabriele__13?igshid=1lyrqubl53rgm
FB: www.facebook.com/interbeatrecords
YouTube: www.youtube.com/channel/UCq2xKWDGTsnC8OP4Zn5nAvg
IG: www.instagram.com/interbeat_records/
Sito Web: www.interbeat.it/
Edizioni Lion Music Label / Interbeat Records / Magilla Spettacoli
Luigi Piergiovanni
“Sono Gabriele Tredici, in arte TREDICI, nato a Pisa il 22/05/1998. Ho sempre avuto passione nei confronti della musica, sia sotto il punto di vista dell’ascolto che dei testi, che nella ricerca di melodie sempre diverse. Mi sono affacciato alla stesura di testi circa un anno e mezzo fa, scrivendo per puro divertimento. In seguito ho pensato di far sì che questa mia passione si trasformasse in progetto e questo singolo è il mio biglietto da visita per ciò che verrà”.
Ciò che io sono è una canzone che nasce da una riflessione del momento dettata dal non ascolto delle proprie necessità personali. Rappresenta un dialogo tra la persona e la coscienza della stessa, tenuta soppressa dalla paura di mostrare a sé stessi le proprie potenzialità ed i propri sogni. In questa canzone c’è una ricerca, quasi necessaria, di quella forza che serve per alzare la testa e guardare oltre un riflesso d’ombra creato attorno a noi. Il testo è frutto di una riflessione avvenuta prima di prendere sonno, come espresso nel ritornello della canzone, e si conclude con una presa di coscienza ed un ascolto più profondo delle proprie necessità.
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Luigi Piergiovanni
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